NO ALLE PROVE INVALSI !

PROVE INVALSI 2013: IL TRIONFO DELLA MEDIOCRITA’: Riportiamo il VOLANTINO ed il DOCUMENTO  elaborati dalla CUB scuola nazionale.

I test Invalsi sono uno strumento di corruzione della scuola pubblica. La forma di verifica che ne sta alla base, il test a risposta chiusa, si afferma sempre più come strumento principe della valutazione mentre la tempistica di quelle prove si va lentamente sovrapponendo alla programmazione delle singole scuole; l’esito è drammatico poiché nelle classi si pratica sempre più il teaching to the test, cioè un insegnamento di carattere addestrativo che finisce col porre in secondo piano lo sviluppo della capacità di riflettere, di orientarsi, di affrontare problemi anche complessi mentre la programmazione didattica viene piegata ai tempi della “somministrazione” dei test. E’ un fenomeno di grande rilievo anche economico, perciò interessa le case editrici che sfornano sempre nuovi prodotti per addestrare al superamento dei test.

Si tratta almeno di prove e di procedure sulla cui qualità non si discute? No! Per convincersene basta dare una lettura ai test degli anni passati o ricordare il brutto pasticcio delle griglie di correzione errate distribuite lo scorso anno.

Ci sono garanzie di correttezza ed equità nello svolgimento dei test? No! Queste ci sarebbero solo se il corpo dei valutatori fosse radicalmente separato dai valutati cioè esterno alle scuole ma il MIUR non ha soldi e perciò cerca di imporre a noi il lavoro che dovrebbe fare l’Invalsi.

I test servono per conoscere i risultati delle diverse scuole e quindi per intervenire dove ci sono carenze? NO, anzi! In realtà il MIUR prevede di usare le prove invalsi per valutare “l’accountability” delle scuole ed intervenire premiando quelle che vanno meglio: una logica perversa che porterà solo ad aumentare le differenze e a destrutturate ancora di più la scuola pubblica.

Quest’anno però i docenti sono obbligati all’effettuazione dei test. Falso!  Né il CCNL in vigore (CCNL 2007, agli art. 27 e art. 28), né il D. L.vo n° 297/1994 prevedono obblighi in tal senso. E’ vero che il Governo Monti ha inserito nel cosiddetto “decreto semplificazioni” (L. 4 aprile 2012, n. 35) la seguente frasetta: “Le istituzioni scolastiche partecipano, come attività ordinaria d’istituto, alle rilevazioni nazionali degli apprendimenti degli studenti”. Ma la sostanza non cambia: le istituzioni scolastiche infatti non sono i docenti e gli obblighi dei docenti sono contrattualizzati.

Ma se mi obbligano a somministrare o correggere i test io non posso fare niente. Falso! Puoi opporti, chiedere l’ordine di servizio, fare atto di rimostranza e se il tuo DS non recede puoi rivolgerti alle nostre sedi sindacali o aderire allo sciopero che abbiamo indetto nei giorni di svolgimento delle prove.

Ricorda sempre che i nostri stipendi sono bloccati dal 2009, che la pensione è diventata un miraggio, che alla scuola pubblica non arrivano più da anni finanziamenti sufficienti mentre l’Invalsi, che pure lamenta tagli al proprio bilancio, arriva a pagare i suoi consulenti fino a 3.000 euro al giorno!!

E’ necessario uno scatto d’orgoglio. Non collaboriamo ad un’operazione discutibile dal punto di vista didattico, mentre chi ci governa guarda alla scuola solo per tagliare finanziamenti e penalizzare didattica e  personale. Il nostro stipendio è fermo da anni, andremo in pensione decrepiti e la precarietà impazza. I test Invalsi saranno usati per valutare le scuole e introdurre meccanismi premiali non perequativi. Allora, perché mai dovremmo “collaborare”?

RIFIUTIAMO SOMMINISTRAZIONE E CORREZIONE DELLE PROVE INVALSI. TUTTI POTRANNO CONTARE SUL NOSTRO PIENO SOSTEGNO E SULL’INDIZIONE DI SCIOPERO NELLE GIORNATE PREVISTE PER LE PROVE.

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