pensioni anticipate: penalizzazioni per chi ha contributi figurativi

La sciagurata riforma delle pensioni (legge 214/2011), voluta dal governo Monti, realizzata dal ministro Fornero e approvata col voto favorevole di Pd-Pdl-Udc, continua a provocare danni ai lavoratori.

Chi, dopo aver maturato i requisiti (41 anni e 5 mesi di contributi, per le donne, e 42 e 5 mesi, per gli uomini), accede alla pensione anticipata, avendo cumulato nell’anzianità anche contributi figurativi, quali: riscatto laurea, assenze per assistenza familiari (legge 104/92), per donazione di sangue, per partecipazione ai seggi elettorali ecc scopre che la riforma Fornero gli ha riservato un’amara sorpresa, nel senso che, pur essendo tali assenze dal lavoro utili per il calcolo dell’anzianità  complessiva, l’assegno pensionistico risulta fortemente penalizzato.

Dove sta l’imbroglio: la legge 214/2011 ha previsto che sulla quota retributiva del trattamento pensionistico relativa alle anzianità maturate antecedentemente al 1° gennaio 2012 (limitatamente a quanti possano vantare almeno 18 anni di contributi al 1995) è applicata una riduzione di un punto percentuale per ogni anno di anticipo rispetto all’età anagrafica di 62 anni, con elevazione a due punti percentuali per ogni anno che dovesse mancare a 60 anni di età.

Con il decreto legge n. 216/2011 il legislatore ha previsto un’eccezione al taglio dell’assegno per coloro che maturano i requisiti contributivi entro il 31 dicembre 2017, a condizione, però, che l’anzianità contributiva comprenda solo prestazione effettiva di lavoro, obblighi di leva, infortuni, malattia e, per i lavoratori del settore privato, eventuale cassa integrazione.

Solo negli ultimi giorni il ministro Giovannini ha dato parere positivo del Governo su due emendamenti che vanno a considerare lavoro effettivo, oltre a quelli già previsti, anche i giorni di permesso per i donatori di sangue e per assistere congiunti disabili gravi; continuano però ad essere escluse le assenze per le altre assenze.

Ciò rafforza ancor più il negativo giudizio già espresso dalla CUB sugli stravolgimenti imposti dalla Fornero a milioni di lavoratori e pensionati ed impone che con la lotta vengano cancellate tutte le iniquità della legge.

Milano 9 10 2013

CUB – Confederazione Unitaria di Base

– e mail cub.nazionale@tiscali.it

Questa voce è stata pubblicata in TFR e fondi pensione e contrassegnata con , , . Contrassegna il permalink.